DECRETO-LEGGE 12 settembre 2014, n. 133
Ebbene sì, anche in Italia è ormai talmente diffuso il "CondHotel" che si è dovuti intervenire addirittura con un decreto legge, entrato in vigore alcuni giorni fa, per regolarizzare il fenomeno.
(art. 31, D.L. n. 133 12-09-14, sottotitolato: Misure per la riqualificazione degli esercizi alberghieri )
Ammetto la mia ignoranza, ma ne sapevo poco o nulla di questo condhotel, e ancor di più sono stato sorpreso dalla più o meno generalizzata condivisione del mio stato presso amici e colleghi.
Allora, ho chiesto ad esperti del settore immobiliare che mi hanno fornito una chiave di lettura particolare.
Il "condhotel" vero non è altro che una particolare forma alternativa di investimento immobiliare. Come ci ricorda la brava collega Federica Tordi di Immobiliare.it "... Il principio è molto semplice e parte dal presupposto che sempre più persone scelgono, tutti gli anni, lo stesso albergo nello stesso luogo per trascorrere le loro vacanze. E allora perché non comprare la stanza? Nel periodo di ferie, così, si può sempre alloggiare in quella che diventerebbe una seconda casa, ma con tutti i servizi di un albergo. Durante il resto dell’anno, si possono guadagnare delle percentuali sulle vendite dell’albergo. Molti hotel americani hanno intrapreso questa strada proprio come forma di finanziamento interno. La convenienza, chiaramente, non può essere garantita, essendo strettamente legata ai successi dell’hotel e alla sua capacità di riempire le stanze in maniera costante."
Secondo la normativa italiana invece, parliamo "di esercizi alberghieri aperti al pubblico, a gestione unitaria, composti da una o più unità immobiliari ubicate nello stesso comune o da parti di esse, che forniscono alloggio, servizi accessori ed eventualmente vitto”
In altre parole, abitazioni in condominio in cui è possibile usufruire dei servizi tipici degli alberghi.
Mi son detto, vabbè si tratta della classica interpretazione politica italiana di un fenomeno anglosassone, ma finalmente andiamo nella direzione giusta. In vista dell'Expo 2015 e della promessa valanga di turisti in arrivo, incentiviamo sul serio chi vorrà investire nel settore.
Invece, ricordandomi della particolare chiave di lettura fornitami, l'analisi del secondo comma di questo famigerato art.31 (...rimozione del vincolo di destinazione alberghiera in caso di interventi edilizi sugli esercizi alberghieri esistenti...) mi conduce alla considerazione opposta.
Altro che incentivazione al turismo, qui si parla invece di permettere agli albergatori di trasformare il 40% degli hotel/pensioni in abitazioni, con la semplice esigenza di "riqualificazione" e per di più in assenza di standard obbligatori come parcheggi, servizi e verde per i cittadini.
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