martedì 2 dicembre 2014

ATTO DI DIFFIDA CON CONTESTUALE MESSA IN MORA AL M.E.F. (Ministero dell'Economia e delle Finanze)

Raccomandata a/r 
( o da consegnare a mano con assegnazione protocollo)
 oppure via email e PEC:

DATA______________
 Al Capo Direzione
Dirigente Generale
Direzione IV – MEF
c/o Ministero dell’Economia e delle Finanze
Via XX Settembre, 97
00187 ROMA

ATTO DI DIFFIDA
CON CONTESTUALE MESSA IN MORA

Oggetto: mancata istituzione dell’albo dei consulenti finanziari e mancata nomina dei rappresentanti dell’organismo di gestione dello stesso, ai sensi degli artt. 18-bis e 18-ter del TUF.

Il sottoscritto ________________ _________________, nato a ___________ (___) il __/__/__ e residente a _______________________________ (___)
c.f. _______________________________ ,
*****
Preso atto che la regolamentazione comunitaria direttiva MIFID 2004/39/CE è stata recepita nell’ordinamento nazionale a far data dal 01.11.2007;
  • Preso atto che a tutt’oggi, benchè siano trascorsi oltre 7 (sette) anni, codesta spettabile amministrazione non ha ancora istituito l’albo dei consulenti finanziari e non ha provveduto alla nomina dei rappresentanti dell’organismo di gestione dello stesso, ai sensi degli artt. 18-bis e 18-ter del TUF;
  • Preso atto che la diffusione dell’attività di consulenza finanziaria, contribuendo alla tutela del risparmio, alla protezione degli investitori e ad una progressiva educazione finanziaria dei risparmiatori, è uno dei fattori che possono agevolare lo sviluppo del mercato finanziario italiano;
  • Preso atto che il servizio di consulenza in materia di investimenti, per l’importanza che riveste dal punto di vista economico e sociale e per la rilevanza che assume per le decisioni di allocazione del risparmio delle famiglie e delle imprese, può essere svolto, in forma societaria oppure individuale, solo da soggetti dotati degli specifici requisiti previsti dalla legge e regolarmente iscritti all’Albo dei consulenti finanziari;
  • Preso atto che la mancata applicazione della disciplina dell’albo dei consulenti finanziari rappresenti un danno per i soggetti che in questi anni pur essendo in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, ma non rientrando nel regime di proroga (addirittura reiterato ancora fino al 31.12.2015), non ha potuto svolgere l’attività di consulenza finanziaria;
  • Preso atto che il mancato avvio dell’albo dei consulenti finanziari ha inoltre limitato la conoscenza da parte dei risparmiatori, imprese ed enti locali del servizio di consulenza agli investimenti, non consentendo inoltre un adeguato livello di trasparenza dei soggetti (banche e sim) che hanno potuto offrire in regime di quasi monopolio il servizio di cui sopra;
  • Ritenuto, infine, che in data _________ lo scrivente ha ________________________________ (1) e che, confidando in un avvio in tempi congrui dell’albo dei consulenti finanziari, ha sostenuto ________ (elencare tutti i costi_________________________);
 Tutto ciò premesso
 INVITA E CONTESTUALMENTE DIFFIDA
L’intestata amministrazione statale alla concreta istituzione dell’albo dei consulenti finanziari ed alla nomina dei rappresentanti dell’organismo di gestione dello stesso, ai sensi degli artt. 18-bis e 18-ter del TUF, entro e non oltre 90 (novanta) giorni a far data da oggi __/__/__,
 AVVERTE
che, in difetto, l’intestata amministrazione statale ed i suoi Dirigenti sono formalmente diffidati e costituiti in mora con ogni conseguenza di legge e con riserva di agire, nelle competenti sedi, al fine del riconoscimento di ogni diritto in relazione alle richieste ed istanze proposte con il presente atto, nonché anche ai fini di ogni conseguente azione di risarcimento danni.
 Salvo ed impregiudicato ogni diritto ed azione anche non espressamente richiamato
  
Firma
 ____________________

  1. indicare lo stato soggettivo dello scrivente:
a) svolgendo una attività incompatibile con quella del CFI ho deciso di lasciare il mio vecchio incarico (specificare quale….) confidando nella possibilità di iscriversi al nascente Albo dei CFI;
b
) ho aperto la PIVA dopo gennaio 2009 con codice Ateco 70.22.09;
c
) ho aperto la P.IVA dopo gennaio 2008 ancora con il vecchio codice Ateco 74.14.1 e non sono potuto rientrare nella “casta” degli autorizzati in deroga.

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