giovedì 4 dicembre 2014

Il Professionista 4.0 batte la crisi e vince la sfida dei fatturati!




Giovani avvocati e commercialisti ormai a zero.

In media un avvocato iscritto all’Albo, per l’anno 2012, ha prodotto un reddito
medio ai fini IRPEF di circa € 38.000,00 con un fatturato di circa € 57.000,00.
I dati ci dicono però che oltre 20.000 professionisti hanno un fatturato pari a
zero e che quindi risultano del tutto improduttivi, mentre quasi il 50% produce
un reddito inferiore a € 10.300,00 l’anno (Fonte: L’ufficio attuario interno di
Cassa Forense – agg. Aprile 2013).

In Italia ci sono 247 mila avvocati (fonte Albo Nazionale Avvocati 2012) ed il
confronto con l’Europa fa venire i brividi: ogni 100 mila abitanti nel vecchio
continente ci sono 147 professionisti, in Italia si sale a 406. A Milano c’è un
avvocato ogni 65 abitanti e solo nel capoluogo lombardo gli iscritti all’albo
sono la metà di tutta la Francia.

E per neo dottori commercialisti non va affatto meglio se prendiamo in esame
il periodo 2009-2013.

Eppure negli ultimi 12 mesi (periodo febbraio-settembre 2014 su febbraiosettembre
2013) in Italia, abbiamo registrato studi associati ( e non quelli di
fama nazionale ma di provincia) che hanno performaces dei loro fatturati a tre
cifre: da un minimo del +158% ad un massimo del +450%.

Come è stato possibile?

La risposta è in poche parole: Startup/Crowdfunding e Minibond

E' urgente che almeno i giovani professionisti comprendano la necessità di
un loro "upgrade" professionale: da 1.0 a 4.0. Intraprendere da subito un
percorso che li porti a migliorare il loro grado di "influenza" intesa come
autorevolezza e non di mero successo come immediato guadagno
economico. Ma quanti di loro conoscono, per esempio, il loro "klout score"?

I professionisti italiani (avvocati e commercialisti in primis) devono smetterla
di svendersi e imparare a negoziare le proprie parcelle. È una questione di
formazione. Accettare un cap inferiore al budget significa lavorare in perdita.

Che senso ha?

Uno dei grossi problemi che avvocati e commercialisti hanno in Italia è che
quando si siedono davanti a un potenziale cliente prima di tutto parlano di
loro stessi: quanto sono bravi, quanto sanno, quanto scrivono. Poi appena si
è finito di parlare di quello, si attacca a parlare di quanto sono convenienti. In
particolare, sul piano del prezzi. Ed inizia la guerra al ribasso.

Eppure, ci sono in Italia centinaia di Start Up che hanno tra 1 e 3 anni vita,
migliaia di PMI (circa 76.000) ancora in salute e tantissime banche medio-piccole
a vocazione territoriale, accomunate dalla stessa esigenza.

Trovare un vero “law&tax advisor” per poter ad esempio:

a) intercettare nuovi investitori (lo starttupper deve sapere che può anche
aver avuto una idea geniale ma se non è legale, nel senso di violazione di
brevetti e proprietà intellettuale, non troverà finanziatori)

b) emettere Minibond e/o Prestiti Subordinati Patercipativi

c) ottenere una consulenza finanziaria-giuridica indipendente sulle finalità di
cui sopra.

E soprattutto questa nuova figura non dovrà apparire agli occhi dei neo
imprenditori come "l'ufficio complicazione cose semplici" e soprattutto
cercare di offrire dei servizi ad hoc con nuove modalità di pagamento.

Pertanto, l'invito che rivolgo ai giovani professionisti che non possono o
vogliono contare su lasciti familiari (lo studio del padre, dello zio, del nonno
etc.) o forti raccomandazioni per un impiego in qualche ufficio di partecipata
statale, regionale, o altra azienda parassitaria, è quello di puntare davvero su
loro stessi con un bel "upgrade" del loro sapere almeno al livello 4.0 .

Segnalo, a chi fosse davvero interessato a questo argomento di clikkare sui
links sottostanti:


1) http://www.slideshare.net/bancadvice1/locandina-seminario-ilprofessionista40milano12dicembre2014

2) http://www.slideshare.net/bancadvice1/locandina-seminario-minibondecrowdfundingmilano19dicembre2014

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